Le case erano spente
in quella sera rigata di luna
e tu,
pensando di farne un bel dono,
hai incartato un raggio di sole nella carta da forno
fino a sfinirmi di baci
nelle tue braccia erano morbide cascate di riso
e nella bocca erano lamponi e pesche
ma il sale nascosto nei miei lobi ribelli
non sfugge a un secondo ascolto
– attenzione ai bassi, architrave d’ogni pezzo.
Lascia che il silenzio mi scopra sola
nuda nelle pieghe dell’alba
a pregar lodi su di un rosario intarsiato
Lascia che il silenzio mi scopra ingenua
senza rancore
dimentica del tempo e delle passioni
senza rancore
né paura del freddo
Lascia che il silenzio mi trovi raccolta
in contemplazioni lievi
al tatto e alla vista tiepide di pudore
mie soltanto.
Saprò ricompensarti.
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