Avremo tempi di un altro colore,
spaziosi giorni di pensieri, silenzi
nei quali prendere il tempo per riflettere;
avremo tempi di ragione ed ascolto
ricerca della soluzione più giusta;
mediazione prima che azione
il braccio e la voce saranno strumento e non fine
parte di una strategia programmata per la sopravvivenza del cosmo.
Verrete tutti, in quei tempi:
avremo posto anche per gli ignavi
e per chi era in vacanza
per chi voleva cambiare purché si cambi
e per chi si appuntava medaglie di congiuntivi al petto.
Ci sarà spazio per tutti:
per i muti e per i sordi,
per chi si guardava l’ombelico,
per gli alfieri dell’individualismo,
per i fanti della condivisione virtuale,
per chi spezzava il pane e per chi disprezzava le polemiche su Facebook.
Per chi faceva e per chi è fuggito,
saranno i tempi di ciascuno.
È il tempo, sorella,
che abbiamo afferrato per il collo:
per noi quel tempo
scorre già sotto ai piedi, a cavallo
della speranza e della fatica
gireremo le lancette fino all’ora giusta.
Non ho paura del buio, sorella:
facciamo luce.
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