La nostra condanna non ha scadenze
ergastolo di rosa e gelsomino.
Per tutta la vita avremo
lacrime da intrecciare ai sorrisi,
Penelopi tesseremo d’incanto
la meraviglia e la nostalgia
fili di trama impalpabile
tra la città e l’aria tersa del cielo.
La nostra condanna è luce nelle tue scarpe larghe
brilla danzatrice ai miei piedi
nel sole di ciascun sorriso
– quei nostri sorrisi vividi, arrotati
da una poesia di abbinamenti inconsueti,
limpidi al punto che quasi danno noia:
un po’ li ho messi nel congelatore
in attesa del nostro incontro –
lenta a scontarsi come tutta una vita
la nostra condanna va pagata intera,
e pazientemente
a testa alta; sfarfalla tra i calici,
suggerisce sotto ai salici
sugge il nettare dalle ore fiorite,
il midollo della vita.
La nostra condanna è la più dolce del mondo,
è la gioia di vivere:
senza poterne condividere
con te.
(La foto é di Michele Vico: passate a vedere le sue splendide foto su Flickr a questo link: https://www.flickr.com/photos/141938949@N02/)
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Dolorosa gioia è l’ossimoro che fonda la poesia…. l’ho letta e l’ho vissuta… ciao ho deciso di seguirti e leggerti.
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Ti ringrazio, Franz, benvenuto tra queste righe!
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Sono felice di ritrovarmici…ciao Irene.
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