Potrà mai il mare perdonarci
per aver serrato i nostri porti, chiusi
ai fratelli che chiedevano di sedere
alla mensa, di avere posto anch’essi
alla tavola della vita?
Potrà mai perdonarci il mare
d’averlo reso un assassino
per aver respinto i fratelli
che avevano sete
cui abbiamo negato l’acqua?
Potranno perdonarci i pesci
i coralli le mante le seppie
potranno perdonarci mai d’aver nutrito
le loro bocche con la carne dei fratelli
lasciati in balia della corrente
e il vento d’aver negato l’orecchio
al suo grido di soccorso, d’aiuto?
Potrà mai perdonare la sordida
indifferenza del nostro cuore accecato,
l’eco ignorata del suo SOS
le onde radio zittite dall’ego?
Perdonaci padre, Dio del mare
e del vento e delle onde e del sale
Dio delle seppie e delle mante
Nostro Signore dei coralli e dei pesci:
ecco il nostro silenzio insanguinato,
perdona a noi se ancora ne hai il potere.
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