Se non trovassi mai la piena forma
della mia rabbia atavica più pura
e a queste occhiaie fossi destinata
per sempre, a questa furia cieca,
mi rimetterei in cammino
verrei a cercare il tuo fiato
e ti pregherei in silenzio
con un solo sguardo: libera
il mio passo dal tuo ricordo di piombo,
sciogli il veto della tua nostalgia,
ricordami perché non ho distrutto
il tuo nome maledetto, la mia memoria.
Altri scontano la colpa di noi due,
la mia furia è un fiume acido, sferza
gli argini, corrode braccia innocenti
senza raggiungerti mai. Ti ho perdonato.
Troverò un giorno parola di cera
per bruciare la rabbia e il dolore
saprò perdonarmi la debolezza
di dover essere fragile per essere forte.
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